La Mindful Eating è un approccio consapevole all’alimentazione, mirato a favorire un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.
Si fonda sull’utilizzo della consapevolezza e delle pratiche di mindfulness applicate all’alimentazione, con lo scopo di riscoprire un contatto più genuino con i propri sensi e con la propria saggezza interiore rispetto al cibo.
È un’esperienza che coinvolge in maniera globale corpo, mente e cuore nei diversi aspetti che entrano in gioco nel rapporto con il cibo (scelta, preparazione, atto del mangiare).
Si tratta di un approccio completamente differente rispetto alle diete e ai regimi nutrizionali prestabiliti e imposti dall’esterno o sulla base di un’ideologia, poiché si basa sul porre completa attenzione a ciò che accompagna dall’interno il processo del mangiare. Invita a soffermarsi senza alcun giudizio sull’osservazione degli aspetti sensoriali, emotivi e di pensiero coinvolti, per ritrovare quella sintonizzazione che permette di riconoscere naturalmente quando, cosa e quanto mangiare. Si potrebbe dire che, in antitesi alla regola rigidamente imposta dalle diete, la Mindful Eating si fondi sulla libertà e sulla fiducia nelle competenze già presenti in ogni essere umano dalla nascita, ma spesso dimenticate o soppresse a causa di vari condizionamenti. Rappresenta quindi la riscoperta di una nuova guida a cui affidarsi: una sorta di “nutrizionista o dietologo interno”.
L’approccio della Mindful Eating può essere utile a chiunque desideri migliorare la propria relazione con il cibo: che sia in sovrappeso, che abbia problematiche legate all’alimentazione compulsiva o disturbi alimentari di altro genere, che senta di subire dei condizionamenti rispetto al cibo, e che semplicemente voglia ritrovare un contatto più pieno e soddisfacente con questa componente essenziale della vita.
Non è utile intraprendere un percorso di Mindful Eating banalmente per dimagrire (questa può essere solo una delle conseguenze di un riequilibrio più globale), anche perché non è un approccio prescrittivo: non insegna cosa mangiare, semmai come mangiare.
Questo metodo può essere integrato all’interno di un percorso terapeutico o applicato separatamente, sia in modo più generale tramite un percorso composto da alcuni stimoli e pratiche scelte ad hoc per la persona, sia attraverso il protocollo specifico di nove incontri MB-EAT (vedi sotto).
È l’acronimo di Mindfulness Based Eating Awareness Training: si tratta di un protocollo ideato da Jean Kristeller, che consiste in una sorta di allenamento graduale guidato, strutturato in nove incontri di circa un’ora e mezza ciascuno. In ogni incontro si affrontano alcune delle tematiche specifiche della Mindful Eating e si fanno delle esperienze relative ad aspetti mirati del rapporto con il cibo, oltre che delle pratiche di meditazione. Richiede un certo impegno perché comprende degli esercizi da svolgere a casa tra un incontro e l’altro, necessari per assimilare gradualmente e fare proprio l’approccio. Infatti, la Mindful Eating non è una mera teoria, ma un approccio complessivo all’alimentazione e, come tale, richiede di essere messo in pratica per integrarlo nella propria vita quotidiana.
Il protocollo MB-EAT si è dimostrato efficace nel trattamento delle abbuffate compulsive e nel facilitare il recupero di un peso equilibrato, mantenuto nel tempo senza le marcate oscillazioni tipiche dei regimi di restrizione alimentare. È inoltre molto utile per imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà, il rapporto esistente tra cibo ed emozioni e i condizionamenti di cui siamo vittima, in modo da poter disattivare il “pilota automatico” e compiere scelte alimentari libere e consapevoli.
Il protocollo può essere svolto sia in setting individuale che in contesto di gruppo a partire dall’adolescenza, e non ha alcuna controindicazione o effetto collaterale.
Per informazioni e appuntamenti rivolgersi a:
Dott. Enrico Catalano 3294330328 – info@enricocatalano.com